
Quando parliamo di aspirina tutti pensiamo ad un rimedio sicuro per proteggere il cuore, ma siamo sicuri che sia davvero così?
Effettivamente, ci sono tutta una serie di evidenze secondo cui l’aspirina possa aiutare a proteggere il cuore dall’infarto e il cervello dall’ictus, riducendo la probabilità di formare dei trombi.
Ma questa indicazione basta a far sì che tutti gli adulti debbano assumere l’aspirina?
È fondamentale, infatti, capire che l’uso della cardioaspirina varia in base al tipo di prevenzione per la quale viene somministrata, e richiede attenzione e considerazione dei rischi associati.
Vediamo allora in dettaglio i benefici e i rischi legati all’assunzione di aspirina, così da poter prendere decisioni informate per la nostra salute cardiovascolare.
- Cos’è e cosa fa la cardioaspirina?
- Rischi e benefici della cardioaspirina nella prevenzione primaria
- Inibitori di pompa protonica: cancellano i rischi dell’aspirina?
- Linee guida 2022 sull’uso dell’aspirina
- Rischi e benefici dell’aspirina nella prevenzione secondaria
- Importanza dello stile di vita per l’assunzione di cardioaspirina
- Parametri da monitorare per prevenire gli eventi cardiovascolari
- Conclusioni
Prima di tutto però lascia che mi presenti… Del resto, ti starai chiedendo chi sono io per parlarti di cardioaspirina e prevenzione!
Ecco…

Ciao, sono Roberto Bombagi, Fisioterapista specializzato in prevenzione e fondatore di fisiomagazine.com (esattamente il sito che stai navigando)!
Da diversi anni mi occupo di divulgare salute e benessere generale attraverso questo blog, il mio canale YouTube e i miei vari social.
Grazie alla mia presenza online, ogni giorno, ho la fortuna e la possibilità di conoscere decine e decine di casi diversi, pazienti che mi raccontano le loro storie, e di come grazie ai miei percorsi, hanno risolto gran parte dei loro problemi.
Ma torniamo a noi…
Cos’è e cosa fa la cardioaspirina?
L’aspirina è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), usato in genere come analgesico, ma che viene utilizzato a precisi dosaggi come anti-aggregante piastrinico, per il trattamento e la prevenzione di malattie cardiovascolari.
Per capire cosa fa la cardioaspirina, e come funziona, dobbiamo fare un passo indietro e parlare di piastrine.
Le piastrine sono frammenti di cellule che troviamo nel sangue e che si occupano del processo di coagulazione e di formazione dei trombi.
L’infarto miocardico è spesso dovuto ad una trombosi coronarica, causata dalla rottura di una placca aterosclerotica preesistente.
In questi casi, l’assunzione di aspirina diventa un rimedio salvavita poiché impedisce alle piastrine di aggregarsi, agendo da antiaggregante piastrinico.
In pratica, l’assunzione di aspirina, è in grado di ridurre il processo di formazione di trombi che ostacolano il passaggio del sangue.
Ecco perché la cardioaspirina viene prescritta come prevenzione per le malattie cardiovascolari. Tuttavia, talvolta i benefici dell’anti-aggregazione piastrinica dati dalla cardioaspirina possono superare i rischi associati all’assunzione di aspirina stessa.
Rischi e benefici della cardioaspirina nella prevenzione primaria
Come ho accennato prima, i benefici e i rischi legati all’assunzione di cardioaspirina vanno valutati in base al tipo di prevenzione per la quale viene somministrata.
Nelle metanalisi sugli studi riguardanti la prevenzione primaria, cioè in tutti quei casi in cui non c’è stato un infarto, l’aspirina riduce solo del 9% la probabilità di infarto, e non riduce in alcun modo la mortalità.
Al contrario, nelle persone che non hanno subito un infarto o altro evento cardiovascolare, l’assunzione di aspirina aumenta del 46% la probabilità di avere emorragie gastrointestinali.
Peraltro, erano già presenti, in letteratura scientifica, studi significativi riguardo l’inefficacia della cardioaspirina come prevenzione primaria.
Tra i più importanti, ricordiamo gli studi ARRIVE, ASCEND, e ASPREE del 2018, che confermavano come l’aspirina non riducesse in modo significativo gli eventi cardiovascolari, aumentando al contempo il rischio di emorragie gastrointestinali e sanguinamenti maggiori.
Quindi, in prevenzione primaria, i dati parlano chiaro: l’assunzione di cardioaspirina non si associa ad alcuna riduzione della mortalità, e ad un aumento dell’aspettativa di vita.
In poche parole, i benefici sono cancellati dai rischi nettamente maggiori.
Ecco perché, in quest’ottica, rimane di gran lunga migliore la scelta della modifica della abitudini e dello stile di vita, di cui parleremo fra poco.
Inibitori di pompa protonica: cancellano i rischi dell’aspirina?
Apriamo una piccola parentesi, per tutti quelli che staranno pensando: allora mi basta prendere un inibitore della pompa protonica, visto e considerato che proprio questi farmaci riducono la probabilità di emorragie gastro-intestinali.
Bene, questo è assolutamente vero, in teoria.
Quando però si va a verificare questo effetto nella pratica, attraverso gli studi, si vede che anche se chi prende la cardioaspirina assume anche un’inibitore di pompa protonica, non riduce comunque la mortalità.
Questo perché anche se da una parte gli inibitori di pompa protonica riducono i sanguinamenti e le emorragie gastro-intestinali, l’assunzione di questi principi attivi ci espone ad un aumentato rischio di:
- Infezioni gastrointestinali
- Osteoporosi conf ratture
- Polmoniti
- Malassorbimento di vitamine e sali minerali
Per di più, l’assunzione di inibitori di pompa protonica, teoricamente, andrebbe limitata a poche settimane di utilizzo, e non mesi o anni (o perfino a vita), in quando riducono l’acidità dello stomaco.
Infatti l’acidità dello stomaco, ovvero il suo naturale PH acido, è una condizione essenziale e necessaria per il suo corretto funzionamento.
Intervenendo con questi farmaci, andiamo a modificare ed eliminare la sua normale predisposizione all’acidità, andando a causare ulteriori effetti collaterali.

Linee guida 2022 sull’uso dell’aspirina
Alla luce delle evidenze attuali, bisognerebbe fermare la prescrizione di cardioaspirina come prevenzione solo per l’età avanzata (pratica molto in voga soprattutto in Italia).
Infatti, le linee guida del 2022 redatte dai cardiologi con maggiore esperienza sul tema, indicano che:
- tra i 40 e i 59 anni, l’assunzione di aspirina si associa ad un minimo beneficio, e solo quando il rischio cardiovascolare è alto, cioè superiore al 10% a 10 anni. Pertanto, la prescrizione di aspirina dovrebbe essere basata sulla valutazione del rischio cardiovascolare individuale.
- Dopo i 60 anni, l’assunzione di aspirina non si associa a nessun tipo di beneficio e può comportare conseguenze spiacevoli, come sanguinamenti.
Di conseguenza, alcune linee guida mediche hanno rivisto le raccomandazioni sull’uso dell’aspirina nella prevenzione primaria.
Per esempio, le linee guida dell’American Heart Association (AHA) e dell’American College of Cardiology (ACC) del 2019 hanno suggerito di limitare l’uso dell’aspirina nella prevenzione primaria solo a pazienti che:
- Hanno tra i 50 e i 69 anni età (con benefici massimi tra i 50 e i 59 anni)
- Hanno un rischio di malattia cardiovascolare di almeno il 10% nei successivi 10 anni.
- Sono in grado e d’accordo di assumere aspirina a basse dosi per almeno 10 anni.
E ti assicuro, che raggiungere un rischio cardiovascolare del 10% è davvero difficile. Servono numerose condizioni e fattori di rischio. Per intenderci, non basta avere 60 anni ed il colesterolo alto, o la pressione alta, per qualificarsi per la prescrizione di cardioaspirina.
Attualmente non ci sono invece dati sufficienti per giustificare l’impiego di aspirina per la prevenzione primaria in pazienti con meno di 50 o più di 70 anni.
Quindi, prima di valutare l’assunzione di aspirina, richiedi sempre una valutazione della percentuale di rischio cardiovascolare al tuo medico.
Rischi e benefici dell’aspirina nella prevenzione secondaria
Nel contesto della prevenzione secondaria, cioè nei soggetti che invece hanno già avuto un infarto, un ictus o altri eventi cardiovascolari, l’assunzione a lungo termine di cardioaspirina può essere raccomandata per ridurre il rischio di recidive.
Studi scientifici hanno dimostrato che la cardioaspirina può essere efficace nel prevenire nuovi eventi cardiovascolari e prolungare la sopravvivenza nei pazienti con problemi cardiaci o cerebrovascolari pregressi.
Tuttavia, altri studi, hanno mostrato come non tutte le persone beneficiano della cardioaspirina a vita, e ci possono essere casi in cui l’assunzione prolungata può comportare rischi maggiori rispetto ai benefici.
Alcuni pazienti, infatti, possono essere più suscettibili agli effetti collaterali dell’aspirina, al pari della prevenzione primaria, come sanguinamenti gastrointestinali o interazioni con altri farmaci.
In questi casi il medico potrebbe valutare alternative o regimi di trattamento personalizzati.
Inoltre, la decisione di assumere la cardioaspirina a vita dovrebbe tener conto della risposta individuale di ogni persona al trattamento, e delle condizioni di salute complessive del paziente.
In altre parole, prendere la cardioaspirina a vita, ma non tenere conto del proprio stile di vita, non è una scelta poi così saggia.
Le linee guida mediche raccomandano una valutazione periodica della terapia con aspirina e un riesame dei rischi e dei benefici nel corso del tempo, a fronte della modifica di alcune fondamentali abitudini dello stile di vita.
Importanza dello stile di vita per l’assunzione di cardioaspirina
Nell’ambito della prevenzione primaria è essenziale ricordare che le modifiche dello stile di vita possono avere un impatto significativo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
In questo contesto, le modifiche dello stile di vita possono avere un ruolo decisamente più importante dell’assunzione di cardioaspirina.
Anche nell’ambito della prevenzione secondaria, tuttavia, adottare abitudini sane può ridurre il rischio di sviluppare problemi cardiaci e cerebrovascolari.
D’altronde, continuare ad assumere un farmaco ma non ridurre i fattori di rischio alla base, sarebbe un po’ come provare a fermare l’emorragia di una gamba amputata con dei cerotti. Non avrebbe molto senso!
Per tanto, se ti è stata prescritta l’aspirina, o ti stai chiedendo se devi assumerla a vita, prova ad accompagnare la sua assunzione ad una modifica del tuo stile di vita, per poi rivalutare con il tuo medico la necessità di continuare ad assumerla.
Modifiche dello stile di vita per evitare di prendere la cardioaspirina
Di seguito voglio riportarti alcune delle strategie e abitudini più importanti che possiamo mettere in pratica per ridurre il rischio cardiovascolare.
Ti ricordo anche che se vuoi intraprendere un percorso di miglioramento del tuo stile di vita, e prevenire l’insorgenza di eventi cardio-vascolari, e altre malattie, puoi dare un’occhiata al mio percorso personalizzato di miglioramento dello stile di vita: Alta Performance.

Alimentazione equilibrata
Seguire un tipo di alimentazione sana ed equilibrata è essenziale per proteggere il cuore.
A prescindere da quale sia il tuo regime alimentare preferito, come dieta mediterranea, dieta chetogenica, paleo e compagnia bella… ci sono in realtà poche indicazioni che se seguite alla lettera possono ridurre il rischio cardiovascolare fino all’80%.
Ecco quali:
- Restrizione calorica: il controllo delle porzioni è fondamentale per mantenere un peso corporeo ideale e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Concedersi periodi in cui mangiare meno del proprio fabbisogno energetico, è un’ottima strategia per ridurre il grasso viscerale e addominale, ovvero proprio quel grasso più pericoloso per la salute cardiovascolare.
- Adeguato consumo di proteine: per mantenere una buona salute metabolica, e un peso forma ideale, è necessario consumare una buona quantità di proteine. Optare per fonti di proteine magre, come carni magre, pesce, legumi e tofu, può aiutare a ridurre l’apporto di grassi saturi e il rischio di malattie cardiache.
- Limitare gli zuccheri aggiunti e i grassi saturi: Ridurre il consumo di zuccheri aggiunti e grassi saturi può aiutare a controllare il peso corporeo e a mantenere i livelli di colesterolo e pressione arteriosa nella norma.
- Aumentare il consumo di frutta e verdura: Frutta e verdura sono ricche di antiossidanti, fibre e vitamine che contribuiscono alla salute del cuore. Includere una varietà di frutta e verdura nella dieta quotidiana può aiutare a ridurre il rischio cardiovascolare.
- Ridurre o eliminare l’alcool: Limitare il consumo di bevande alcoliche è importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’eccesso di alcol può aumentare la pressione arteriosa e contribuire all’accumulo di grasso viscerale e addominale.
Attività fisica regolare
L’esercizio fisico è fondamentale per la salute cardiovascolare.
Le linee guida consigliano di dedicare almeno 150 minuti alla settimana a un’attività fisica moderata, come corsa, nuotare, ciclismo o fare jogging. Oppure 75 minuti ad un’attività fisica vigorosa, come gli allenamenti ad alta intensità.
Una delle forme di prevenzione migliori che possiamo mettere in atto in questo senso, è l’introduzione di attività di allenamento in zona 2.
L’attività fisica regolare aiuta a migliorare la circolazione, a ridurre la pressione sanguigna, a controllare il peso corporeo e a mantenere il cuore in forma.
Sonno di qualità
Assicurarsi di avere un sonno sufficiente e di qualità è fondamentale per la salute cardiovascolare. Il sonno insufficiente o di cattiva qualità può aumentare il rischio di ipertensione, obesità e diabete, tutti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Per approfondire l’argomento igiene del sonno, ti consiglio di dare un’occhiata a questo mio video.
Gestione dello stress
Lo stress cronico può avere un impatto negativo sulla salute cardiovascolare. L’aumento dell’infiammazione cronica, conseguente ad un aumento dei livelli di stress cronico nel tempo, è uno dei fattori più deleteri per la nostra salute cardiovascolare.
Trovare modi efficaci per gestire lo stress cronico, come la meditazione, il rilassamento, lo yoga o l’esercizio fisico, può aiutare a proteggere il cuore.
Ad oggi, stress e salute cardiovascolare, sono stati ampiamente studiati e correlati anche attraverso la misurazione di un parametro molto importante, l’HRV.
Ne ho parlato in questo video:
Ridurre o eliminare il fumo
Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Smettere di fumare è uno dei passi più importanti che possiamo intraprendere per proteggere il cuore e migliorare la salute generale.
Il fumo è in grado di danneggiare le pareti dei vasi sanguigni, aumentando la pressione sanguigna e aumentando la formazione di coaguli.
Parametri da monitorare per prevenire gli eventi cardiovascolari
Per prevenire gli eventi cardiovascolari e mantenere una buona salute del cuore, è essenziale monitorare diversi parametri chiave.
Il monitoraggio regolare di questi parametri consente di individuare tempestivamente eventuali anomalie e agire preventivamente per ridurre il rischio di malattie cardiache.
Ecco i parametri più importanti da monitorare:
1) Pressione arteriosa: La misurazione regolare della pressione arteriosa è fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’ipertensione, o pressione arteriosa elevata, è un importante fattore di rischio per infarti, ictus e altre patologie cardiache. La pressione arteriosa dovrebbe essere mantenuta sotto controllo e, se necessario, trattata con farmaci o modifiche dello stile di vita.
2) Livelli di colesterolo e trigliceridi: Monitorare i livelli di colesterolo è essenziale per valutare il rischio cardiovascolare. In particolare, Oggi si ritiene che il rapporto trigliceridi/HDL sia uno dei più potenti indici predittivi di malattie cardiache.
Negli adulti, il rapporto trigliceridi/HDL-colesterolo “buono” dovrebbe essere inferiore a 2 (basta dividere il livello dei tuoi trigliceridi per il tuo colesterolo HDL).
O più precisamente, il rapporto trigliceridi/HDL:
- <2 – ottimo
- tra 2.1 e 3 – rischio moderato
- tra 3.1 e 4 – rischio alto
- > 4 – rischio troppo elevato.
E, poiché il colesterolo HDL (lipoproteina ad alta densità) è protettivo contro le malattie cardiache, più basso il rapporto, migliore è la prognosi (cioè l’aspettativa di vita senza attacchi cardiaci).
3) Glicemia: Il monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue è cruciale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare per i soggetti con diabete di tipo 2. L’alto livello di glicemia può danneggiare i vasi sanguigni e aumentare il rischio di patologie cardiache.
4) Peso corporeo e giro vita: Mantenere un peso corporeo sano è un importante obiettivo per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. L’obesità è un fattore di rischio significativo per le malattie cardiache, quindi è importante monitorare il peso e adottare misure adeguate per mantenerlo nella norma.
Conclusioni
In sintesi, l’aspirina non è un farmaco da prendere a cuor leggero (in tutti i sensi). È consigliata se si è avuto un infarto, un ictus o in prevenzione primaria tra i 40 e i 59 anni, ma solo in presenza di un rischio cardiovascolare alto. Tuttavia, sopra i 60 anni, l’assunzione di aspirina non è raccomandata.
In ogni caso, è sempre meglio parlare con il proprio medico per valutare l’idoneità e i rischi associati all’assunzione di aspirina, e considerare anche altri rimedi gratuiti ed efficaci, come il miglioramento delle nostre abitudini e dello stile di vita.
Se vuoi anche tu iniziare a migliorare il tuo stile di vita, ma non sai da dove, allora prenota una consulenza gratuita con me, per eventualmente candidarti ad Alta Performance, il mio percorso personalizzato di ottimizzazione dello stile di vita.

Alla salute,
Rob 🙂

Roberto Bombagi, Fisioterapista, Divulgatore scientifico e fondatore di Fisiomagazine.com
Instagram: @robertobombagi
Facebook: @roberto.bombagi
Segui Fisiomag su instagram:
Altri articoli interessanti:
- Cardioaspirina: devo prenderla a vita? Ecco quando prendere l’aspirina
- Allenamento in Zona 2: la chiave per migliorare Salute e Performance
- Ritmi Circadiani: Cosa sono e come scoprire il tuo Cronotipo
- Come (e perché) iniziare a fare la Doccia Fredda: Benefici e Miti
- Come le Tensioni Emotive diventano Tensioni Muscolari, e cosa fare