
Se sei finito in questo articolo, probabilmente è perché sospetti di avere un’ernia del disco L4-L5 o L5-S1, giusto? O magari hai fatto una risonanza e sai già di averla.
Bene, in questo articolo (che in realtà è più una guida completa) parleremo invece di come risolvere il mal di schiena lombare.
Eh? Mi prendi in giro?
Assolutamente no! Seguimi attentamente e capiremo insieme il perché di quello che ti ho detto!
Vedremo esattamente come devi approcciarti al problema “dolore cronico alla schiena”.
In particolare, vedremo cosa fare quando ti hanno diagnosticato un problema che a volte può suonare come una sentenza: ernia al disco L4-L5 o L5-S1.
Segui l’articolo con attenzione, e capirai come nella maggior parte dei casi non ci sia bisogno di preoccuparsi: ti serviranno solo un po’ di pazienza e voglia di metterti in gioco (e suppongo tu ce l’abbia, a meno che non voglia tenerti il mal di schiena)!
Iniziamo.
- Cos’è l’ernia del disco L4-L5 o L5-S1
- I sintomi dell’ernia del disco L4-L5 o L5-S1
- Mi devo preoccupare della mia ernia del disco?
- C’è un modo per far rientrare l’ernia del disco?
- Posso continuare fare sforzi con la schiena se ho un’ernia del disco L4-L5 o L5-S1?
- Posso tornare a fare sport se ho un’ernia del disco?
- Posso tornare a lavoro se ho un’ernia del disco
- Cosa fare per migliorare il dolore lombare da ernia del disco L4-L5 o L5-S1
- Dovrò subire un’operazione chirurgica?
- In conclusione
Cos’è l’ernia del disco L4-L5 o L5-S1
Con il termine ernia, in generale, si intende una fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene.
Nel caso specifico di ernia del disco, stiamo parlando della fuoriuscita del nucleo polposo, inteso come “viscere”, normalmente situato all’interno dei dischi intervertebrali, intesi come “cavità”.
Ok, ma cosa significa tutto questo?
Andiamo a spiegarlo in maniera più semplice.
A livello della nostra colonna, tra una vertebra ed un’altra, troviamo il disco intervertebrale, costituito da anelli fibrosi, simile a un CD, poco più spesso ma con uguale forma.
Immaginiamo che al centro di questo ci sia della sostanza simil gelatinosa che prende il nome di nucleo polposo. Quest’ultimo serve al nostro corpo per ammortizzare gli urti e le costanti sollecitazioni cui la nostra schiena è sottoposta durante tutte le nostre giornate.
Per molteplici motivi può verificarsi che l’anello fibroso si deteriori e il nucleo polposo fuoriesca dalla sua cavità, appunto “erniando”.
Nel 90% dei casi, questo evento succede tra la quarta e la quinta vertebra lombare (L4-L5) o tra la quinta lombare e l’osso sacro (L5-S1).
Parlando in maniera semplicistica, il nucleo erniato ha varie possibilità: può fuoriuscire anteriormente, lateralmente o posteriormente, elicitando una sintomatologia variabile a seconda dei casi.
Ti lascio un video qui sotto per capire meglio.
I sintomi dell’ernia del disco L4-L5 o L5-S1
I sintomi più frequenti in caso di ernia del disco L4-L5 o L5-S1 sono:
- dolore alla zona ove presente ernia, quindi zona Cervicale, Dorsale o Lombare. Nel nostro caso specifico il dolore sarà rappresentato dal classico Mal di Schiena in zona lombare.
- alterazioni della sensibilità come dolori, formicolii (parestesie), intorpidimenti e/o sensazioni di bruciore lungo il decorso del nervo interessato. Spesso infatti sentiamo parlare di “Sciatalgia”, ovvero dolore percepito lungo il decorso del nervo Sciatico (gluteo, coscia posteriore, polpaccio).
- riduzione della forza del territorio muscolare innervato dal nervo in questione.
I sintomi che si presentano più frequentemente sono dovuti alle ernie posteriori in quanto vanno a “toccare”, o nei casi più gravi a comprimere, ciò che si trova posteriormente, ovvero midollo spinale e l’origine dei nervi.
Quindi è molto importante comprendere come non sia l’ernia in sé a creare dolore, bensì ciò che essa va a toccare. Infatti, un’ernia discale anteriore non andrà a creare grossi problemi in quanto non “attacca” il Sistema Nervoso.
A vederla così, per come l’abbiamo descritta sinora, sembra che avere un’ernia del disco sia qualcosa di grave, e che ti possa far preoccupare circa lo stato di salute della tua schiena.
In realtà, per fortuna, non è così: seguimi fino alla fine dell’articolo e capiremo il perché!

Mi devo preoccupare della mia ernia del disco?
Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente è perché hai fatto una risonanza, e ti hanno trovato un ernia del disco L4-L5 o L5-S1, giusto?
O magari, hai semplicemente il sospetto di averla, e vuoi sapere se dovresti preoccuparti o meno.
Bene, puoi fare un sospiro di sollievo!
Avere un’ernia non è assolutamente sinonimo di dolore. E ti dirò di più, non è vero neanche il contrario: avere dolore alla schiena, non significa che tu abbia un reale problema tissutale o strutturale.
Gli studi infatti ce lo confermano.
Se noi prendessimo 100 persone di mezza età, senza dolore alla schiena, e facessimo una risonanza magnetica a tutti, vedremo una cosa sorprendente: l’80% di questi avrebbe una degenerazione discale, e piu del 50% di questi avrebbe un ernia del disco.
Eppure sono soggetti senza dolore!
Quindi questo ci dimostra come avere un’ernia non sia necessariamente uguale a dolore. Anzi, raramente lo è!
Purtroppo siamo cresciuti in un ambiente in cui ci è sempre stato insegnato che: dolore = danno.
Ma attualmente, gli studi, ci dicono che non è più così!

Ma io ho l’ernia del disco L4-L5 o L5-S1 e anche il dolore, è quella la mia causa!
Beh, se la pensi così, probabilmente dovresti anche riconsiderare il fatto che la terra sia tonda allora!
La ricerca scientifica, finalmente, sta pubblicando tantissimo materiale di alta qualità in merito a questo.
E il punto comune che continuamente ne esce fuori, è che, come dicevamo, dolore non sia necessariamente uguale a danno.
Il fatto che ti abbiano diagnosticato un’ernia al disco, o il fatto che tu possa pensare di averla, NON comporta che tu debba necessariamente avere dolore alla schiena.
Come hai visto, ci sono persone che girano felici e ignare di avere i dischi degenerati.
E allora cosa devo fare?
Prima di tutto, non andare in paranoia perchè ti hanno trovato l’ernia L4-L5 o L5-S1: vedremo tra poco che puoi tornare a stare benissimo anche con un’ernia del disco.
C’è un modo per far rientrare l’ernia del disco?

Se parliamo in senso letterale, non si può far rientrare un’ernia.
Possiamo paragonare la fuoriuscita del nucleo polposo alla fuoriuscita del dentifricio dal tubetto che lo contiene: sappiamo tutti che è impossibile reinserire il dentifricio una volta uscito dal suo contenitore.
Ma se parliamo di guarigione del disco, tramite la Risonanza vediamo che questo è assolutamente possibile, anzi nella maggioranza dei casi è così!
Uno studio effettuato da Zhong et al. nel 2017 ha osservato che il 66% dei pazienti con ernia al disco, non trattati chirurgicamente, presenta evidenti segni di guarigione del disco nelle risonanze di controllo fatte almeno un anno dopo.
Deve essere chiaro che le ernie non durano una vita intera, bensì nella maggior parte dei casi evolvono naturalmente verso una risoluzione spontanea obiettivabile sia con la diminuzione dei sintomi sia con le indagini strumentali che si effettuano.
Paradossalmente, uno studio effettuato in Cina nel 2015 ha dimostrato che più grande è l’ernia, più alte sono le possibilità che si risolva spontaneamente.
La percentuale di guarigione spontanea e la velocità di guarigione aumentano notevolmente con l’aumentare della gravità dell’ernia.
Per cui, inizi a capire che avere un’ernia non sia assolutamente sinonimo di condanna:
- La maggior parte delle persone ce l’hanno senza saperlo
- Nella maggior parte dei casi guarisce spontaneamente
- Se ce l’hai non significa che il tuo dolore sia dovuto a quello
Posso continuare fare sforzi con la schiena se ho un’ernia del disco L4-L5 o L5-S1?
“Alzare pesi è una cosa che il medico mi ha vietato assolutamente!”
Ivan Lin ha pubblicato recentemente un articolo sul British Journal Of Medicine Open suggerendo che di fatto la disabilità relativa al mal di schiena è iatrogenica, ovvero è indotta dal sistema sanitario stesso.
Ricevendo vari consigli del tipo “il tuo disco è danneggiato” o “questa parte è consumata” o “hai un nervo schiacciato” o “devi stare attento a quando ti pieghi” abbiamo portato le persone a diventare depresse, fortemente ansiose e piene di paura, iniziando ad evitare di fare delle cose. E a questo punto la loro vita è in trappola.
Questo porta le persone ad essere “Chinesiofobiche”, ovvero con la paura del movimento!
Questo è un danno gravissimo!
La nostra schiena è una delle strutture più forti che abbiamo, e anche in presenza di presunte ernie discali, può, e anzi deve, essere allenata e sollecitata.
Gli erettori spinali (muscoli della schiena) fungono da ammortizzatori attivi alle sollecitazioni esterne. Per cui una schiena debole, e non allenata graverà maggiormente sui dischi, peggiorandone la situazione.
Se invece alleniamo progressivamente e gradualmente la nostra schiena, questà rimarrà in ottima salute, preservando l’ernia, e migliorandone il suo decorso di guarigione spontanea.

Posso tornare a fare sport se ho un’ernia del disco?
Alla luce di quello che abbiamo appena detto, puoi già capire da solo che lo sport è un qualcosa di necessario per la risoluzione del tuo mal di schiena.
Ti ricordo ancora una volta, che il fatto che tu abbia un’ernia, non significa che sia lei a provocarti dolore alla schiena. Anzi molto probabilmente non è quello.
Il mal di schiena è influenzato da tantissimi altri fattori molto più importanti, come quelli psico-sociali: stress, tensioni, relazioni sociali.
Per cui ritornare, o iniziare, a fare sport, capisci che si rivela una mossa indispensabile!
In primis ti consentirà di rinforzare la tua schiena, ma in secondo luogo, cosa ancora forse più importante, ti consentirà di lavorare su quei fattori che predispongo al mal di schiena.
L’attività fisica infatti è in grado di alleviare lo stress, e talvolta anche di eliminarlo, di “ammorbidire” le tensioni, in particolare nella parte bassa della schiena, e di migliorare le relazioni sociali.
Quale sport dovrei scegliere?
Dati alla mano, in letteratura, in realtà, non viene indicato nessuno sport specifico.
Questo perchè si è visto che nessuno sport sia meglio di un altro. Nemmeno il nuoto (grandissimo falso mito), che anzi, vista l’assenza di gravità dovuta dall’acqua, garantisce degli stimoli alla schiena decisamente minori e non sufficienti per rinforzarla.
Quindi, appurato che:
- Nessuno sport è vietato a prescindere
- Nessuno sport è migliore di un altro
Quello che dovresti fare è tornare il prima possibile allo sport che facevi prima, reintroducendolo gradualmente nelle tue routine. È ovvio che non ripartirai correndo una maratona, ma puoi fare un reinserimento graduale che ti porti verso il livello a cui eri abituato prima.
Se invece non hai mai fatto sport, allora è proprio il caso che tu inizi!
Gli studi ci dimostrano infatti che chi sostiene almeno 150 minuti di attività fisica a settimana, ha delle probabilità decisamente superiori di risolvere il suo dolore alla schiena!
Scegli uno sport che ti piaccia (Pilates, Yoga, Danza, Crossfit, Tennis, corsa…), l’importante è che inizi a muoverti!

Posso tornare a lavoro se ho un’ernia del disco
Se hai capito il concetto che ho provato a spiegarti nel paragrafo precedente, puoi tranquillamente intuire che anche il ritorno al lavoro non costituisce nessun pericolo per la tua schiena. Anzi, ti dirò di più…
Sempre la nostra tanto amata ricerca scientifica, ha dimostrato che: le persone con mal di schiena che tornavano quanto prima ad una condizione lavorativa normale, risolvevano il loro mal di schiena in tempi decisamente più rapidi.
Questo è legato al fatto che grazie al ritorno a tutte le attività quotidiane, succedono essenzialmente due cose:
- distogliamo l’attenzione del nostro cervello dal dolore
- evitiamo di instaurare quel processo che accennavamo prima, la chinesiofobia.
Per cui puoi tranquillamente tornare a lavoro, svolgendo la mansione che facevi prima: sia che lavori in ufficio o che lavori in cantiere, il ritorno al lavoro è un passo da fare quanto prima possibile.
Cosa fare per migliorare il dolore lombare da ernia del disco L4-L5 o L5-S1
Finalmente siamo giunti al punto che più di tutti aspettavi, giusto?
Beh, se hai letto tutto il resto dell’articolo, sicuramente ti sarai già fatto un’idea di come gestire la tua situazione.
Ma comunque vediamola qui più nel dettaglio, e capiamo cosa puoi fare per risolverla.
Innanzitutto, avrai capito che il problema non è “cosa fare per guarire l’ernia” (dato che ce l’hanno anche i sani) ma “cosa fare per migliorare il mal di schiena”.
Infatti abbiamo detto che ernia non è sinonimo di dolore alla schiena. Altrimenti non si spiegherebbe quell’altissima percentuale di persone che hanno un’ernia senza avere dolore.
Inoltre, abbiamo detto che la maggior parte dei dischi vertebrali danneggiati guarisce spontaneamente.
Quindi quello che andremo ad approfondire sarà: “cosa fare per il dolore alla schiena”.
A proposito di questo ti consiglio anche di guardare il video all’interno dell’articolo: “Come NON risolvere il mal di schiena, tra falsi miti e realtà”, perchè son sicuro che ti darà una visione e una concezione completamente diversa sul mal di schiena.
E a proposito di cosa fare per il mal di schiena, dobbiamo subito distinguere due fasi: la fase acuta e la fase cronica.
Cosa fare in fase acuta

La fase acuta è la prima fase immediatamente seguente all’insorgenza del dolore.
In questa fase puoi aver sperimentato quello che generalmente viene chiamato “colpo della strega” con dei sintomi quali:
- Dolore acuto alla parte bassa della schiena
- Perdita di forza
- Formicolio lungo la gamba
- Difficoltà a muoverti o piegarti
In questi casi può essere utile un breve periodo di riposo, 12/24h, per dare il tempo alla muscolatura di rilassarsi. Dopo di che puoi cominciare a fare qualche leggero esercizio di allungamento muscolare, sempre con l’obiettivo di rilassare i muscoli e allegerire le tensioni.
Nella stragrande maggioranza dei casi, questi eventi hanno in realtà un decorso ottimale; nel senso che si risolvono “da soli”.

Molto probabilmente però, non è questo il tuo caso. Giusto?
Il 90% delle persone infatti, in realtà ha un mal di schiena cronico, che dura da mesi, se non anni.
Spesso però capita che fanno una risonanza, trovano l’ernia e danno la colpa a quello. Ma come abbiamo visto, questo è un ragionamento del tutto infondato.
Cosa fare in fase cronica
Vediamo allora cosa fare nella fase cronica.
Come ci suggerisce la letteratura scientifica, il mal di schiena nel 95% dei casi è detto aspecifico. Ovvero non si può risalire ad una causa certa (per questo dire che sia l’ernia a causarlo sarebbe come sostenere che la terra è piatta).
E ancora, ci dice che il dolore alla schiena aspecifico, è causato da una moltitudine di fattori, e che vada trattato secondo il modello bio-psico-sociale.
Quindi non dobbiamo dare importanza solo alla sfera biologica (tessuti, muscoli, ossa, ernie..) ma bensì, anche, e soprattutto, alla sfera psico-sociale: stress, tensioni, ambiente lavorativo, relazioni sociali ecc…
Procederemo quindi lavorando su tre punti fondamentali.
#1 – LAVORO SPECIFICO
Come abbiamo detto, nel 95% dei casi di mal di schiena, non c’è un reale danno che causa il dolore. L’ernia del disco da sola non basta.
Tuttavia, seppur non ci sia un reale problema muscolare in queste zone di dolore, torna utile andarci a lavorare.
Perché? Per due motivi.
In primis rinforziamo i muscoli della schiena, che abbiamo detto essere gli ammortizzatori attivi (i dischi sono invece passivi), togliendo in questo modo grossa parte del carico che grava sul disco.
In secondo luogo, in questo modo stiamo dando un chiaro segnale al nostro corpo che li è tutto apposto.
Gli stiamo dicendo: ehi guarda sto facendo esercizio in questa zona e non ho niente, allora perché mi mandi dolore?
Questo si chiama meccanismo a feedback, e sfrutta la capacità del nostro corpo di modificare gli stimoli dolorifici tramite l’esercizio fisico (ipoalgesia, esattamente lo stesso effeto indotto anche dalla Tachipirina).
Inoltre in questo modo andiamo a vascolarizzare maggiormente la zona interessate, apportando più ossigeno e i giusti “nutrienti” che sollecitano il trofismo dei tessuti.
Quali esercizi fare?
Una buona routine, è quella di associare esercizi di allungamento e decompressione, ad esercizi di rinforzo.
- Allungamento: stretching del muscolo ileopsoas, allungamento dei muscoli posteriori della coscia.
- Decompressione: puoi appenderti ad una sbarra e cercare di rimanere appeso il più possibile in modo che i dischi si “decomprimano”, oppure sfruttare ad esempio le panche ad inversione.
- Rinforzo muscolare: questo è uno dei punti chiave per la risoluzione del mal di schiena cronico. Il rinforzo dev’essere comunque fatto con gradualità, e con stimoli via via sempre maggiori. Quindi, ti consiglio di iniziare da esercizi a corpo libero come il bird-dog, hip hinge, superman…per poi passare ad esercizi con un sovraccarico via via più pesante, come stacco da terra e squat.




#2 – LAVORO AEROBICO
Il lavoro aerobico serve per riabituare il nostro corpo al movimento, e per mettere in atto tutti quei processi metabolici che vanno a ridurre lo stato generale di tensione.
Quindi una corsa, salto con la corda, vogatore, bike, sono tutte attività ottime per gestire il dolore alla schiena.
Anche qui, vale il discorso fatto sopra. Inizia gradualmente. Non è ovviamente necessario che tu corra una maratona, ma l’importante è riniziare a dare stimoli graduali e via via più crescenti al tuo corpo.
Puoi ovviamente fare attività aerobica anche sotto forma di sport. Se pratichi uno sport di squadra o individuale è comunque ottimo, in quanto questo andrà ad agire anche sulla componente psichica, che abbiamo detto essere fondamentale.
#3 – TECNICHE DI MINDFULNESS
Abbiamo detto che linsorgenza di questi dolori è tipicamente psichica: ad esempio un eccessivo accumulo di stress e tensione (altro che ernia).
Risulta quindi fondamentale andare a ridurre gli stati tensionali tramite tecniche rilassanti, quali:
- la respirazione diaframmatica
- Le tecniche di mindfulness
- La meditazione

Queste sono tutte tecniche altamente efficaci, che oltre a deviare l’attenzione del nostro corpo dal dolore verso qualcos’altro, come il respiro, ci consentono di lavorare sul muscolo diaframma.
Il diaframma è un muscolo importantissimo quando parliamo di mal di schiena e di stati tensionali.
Spesso è proprio lui che va a contrarsi eccessivamente causando poi problemi a livelli più distanti, come nella bassa schiena.
Per cui andare a lavorarci selettivamente risulta sicuramente una mossa vincente!
Dovrò subire un’operazione chirurgica?

Considerando la prognosi di un’ernia, le indicazioni alla chirurgia hanno subito diverse modifiche negli ultimi anni.
L’intera comunità scientifica è d’accordo su quanto sia fondamentale e influente la Fisioterapia nel permettere una gestione conservativa della condizione, piuttosto che una chirurgica.
Ragione per cui non si opera più un’ernia come lo si faceva nei decenni passati.
Ci sono comunque delle situazioni che richiedono un intervento chirurgico: perdita di forza progressiva dell’arto ove decorre il nervo, presenza della sindrome della cauda equina che persiste per 48h, deficit neurologici importanti che non migliorano con la terapia conservativa, ovvero farmacologica e riabilitativa.
Anche in caso di intervento chirurgico, il fisioterapista ricoprirà comunque un ruolo fondamentale nella riabilitazione post-chirurgica, accorciando di molto la convalescenza della persona permettendo una rapida ripresa dell’abituale stile di vita.
In conclusione
Nel corso di questo articolo abbiamo capiro che raramente ERNIA = DOLORE. E ancora che DOLORE ≠ DANNO.
Esistono persone con ernia che nemmeno sanno di averla, senza dolore. E persone che senza nessun danno hanno dolore.
Il mal di schiena, per questo motivo, nel 95% dei casi è detto aspecifico, e ha bisogno di un approcio bio-psico-sociale. Ovvero un trattamento che comprenda un lavoro muscolare, ma anche, e aggiungerei soprattutto, un lavoro sugli aspetti psico-sociali.
È di fondamentale importanza che continui a muoverti, evitando di instaurare quella che abbiamo chiamato chinesiofobia: un’inutile paura che ti porterà a rendere la tua schiena fragile, e ancora più dolorosa, innescando un circolo vizioso.
Allena la tua schiena, allena il tuo corpo, rilassa la tua mente. Queste sono le chiavi vincenti per la risoluzione del tuo dolore!
Nessuna pillola magica, solo tanta forza di volontà.
Spero di averti lasciato questi due concetti importanti:
- L’ernia al disco non deve essere la tua preoccupazione principale, dato che ce l’hanno anche i sani.
- Lavorando sui muscoli e sulle tensioni generali, puoi stare benissimo anche se in risonanza hai un’ernia!
Se hai ancora dubbi, o vuoi approfondire la tua condizione ricevendo consigli personalizzati, puoi tranquillamente richiedere la tua consulenza privata gratuita da qui.

Articolo a cura di: Roberto Bombagi con la partecipazione di Riccardo Piracci.
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Roberto Bombagi

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- PNLG – Appropriatezza della diagnosi e del trattamento chirurgico dell’ernia del disco lombare sintomatica, Redazione Anna Satolli, Zadig, Milano Progetto grafico Chiara Gatelli Impaginazione Giovanna Smiriglia, PROGRAMMA NAZIONALE LINEE GUIDA (PNLG) Responsabile: Dr. Alfonso Mele, Istituto Superiore di Sanità, Roma
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Poche parole per sottolineare quanto segue.
Da un lato, l’alta fruibilità di quest’articolo anche da parte di chi è profano della scienza medica, considerato che -sono convinta- è stato predisposto con un linguaggio non carico di termini tecnici proprio al fine di renderlo comprensibile anche da parte di chi è profano della materia medica; dall’altro, la valenza rassicurante di cui è intriso non solo perchè capace di far affrontare il problema dell’ernia al disco con maggiori serenità e forza d’animo, ma pure perchè offre consigli (come esercizi fisici alla portata di tutti o la meditazione) per contrastarlo con efficacia e forza risolutiva.
Valeria.
Ciao Valeria, hai appreso a pieno il mio intento! Sono contento che ti possa essere stato utile, grazie mille!:)