
Che le tensioni emotive, come ansia e stress, possano dare luogo e aumentare le tensioni muscolari, è ormai ben noto a tutti.
Infatti non è raro trovare persone, tipicamente sotto stress, andare incontro a rigidità e dolori diffusi che si localizzano principalmente a livello della colonna vertebrale: collo, spalle, e bassa schiena.
E sebbene questi “dolorini” sorgano in maniera abbastanza subdola, spesso tendono poi a cronicizzare nel tempo.
Ecco, siamo davanti ai classici sintomi fisici da tensione emotiva.
Ansia e stress non si limitano a dare sintomi “pseudo-neurologici”, come la stanchezza, il mal di testa, o la confusione mentale.
Ma il più delle volte somatizzano a livello del nostro corpo, simulando dei veri e propri problemi fisici.
Bene, in questo articolo ti voglio spiegare come risolvere questa situazione, e finalmente liberarti delle tensioni muscolari causate da ansia e stress.
Vedremo quali sono le cause, i sintomi e le strategie più efficaci che possiamo mettere in pratica.
Ci sei?
Cominciamo.
Prima di tutto però lascia che mi presenti… Del resto, ti starai chiedendo chi sono io per parlarti di tensione emotive e tensioni muscolari.
Ecco…

Ciao, sono Roberto Bombagi, Fisioterapista e fondatore di fisiomagazine.com (esattamente il sito che stai navigando)!
Da diversi anni mi occupo di divulgare salute e benessere generale attraverso questo blog, il mio podcast e i miei vari social.
Grazie alla mia presenza online, ogni giorno, ho la fortuna e la possibilità di conoscere decine e decine di casi diversi, pazienti che mi raccontano le loro storie, e di come grazie ai miei percorsi, hanno risolto gran parte dei loro problemi.
E lascia che te lo dica, gran parte di questi casi ha proprio a che fare con gli accumuli di tensione emotiva, come ansia e stress.
Ma torniamo a noi…
Come e perché le tensioni emotive generano tensioni muscolari
Sono diversi i motivi secondo cui le tensioni emotive come ansia e stress portano ad irrigidire i muscoli, generando fastidiose tensioni muscolari.
Vediamo i principali
#1 Impulsi nervosi
Il primo motivo è legato alla produzione di impulsi nervosi da parte del nostro cervello.
Infatti quando la nostra cabina di regia (sistema nervoso centrale) va in “tilt”, a causa dell’eccessivo accumulo di tensioni emotive, inizia a mandare dei segnali di protezione.
È il suo modo per segnalarci che c’è “qualcosa che non va”.
E questi segnali, il più delle volte, vanno a colpire prorio i nostri muscoli, che ricevono così un “segnale di protezione”.
E vuoi sapere come reagiscono i nostri muscoli a questo segnale?
Beh… non di certo funzionando meglio!
Piuttosto tendono ad irrigidirsi e contrarsi, aumentando appunto la loro tensione, sino ad arrviare, talvolta, a dare dolore.
#2 alterazione del respiro

Il secono motivo è strettamente legato al primo, e ha a che fare con la nostra meccanica respiratoria.
Infatti, una delle prime cose che ci succedono quando siamo eccessivamente stressati è l’alterazione del nostro respiro.
In particolare, iniziamo a respirare più velocemente e con più frequenza, ma soprattutto facendo dei respiri superficiali.
Questo porta, nel cronico, a far funzionare male i nostri muscoli respiratori, come il diaframma.
Ecco che allora, devono intervenire altri muscoli, per sopperire a questo squilibrio.
Questi sono i muscoli “ausiliari” della respirazione, che solitamente intervengono solo in determinati casi, come in un’inspirazione forzata.
Ma se questi invece rimangono cronicamente attivi, a causa degli eccessevi stati d’ansia e stress, ecco che tendono ad aumentare la loro tensione.
Così, è facile che andiamo incontro a problemi cervicali, della parte bassa delle spalle e del collo, o a livello intercostale.
#3 produzione di sostanze chimiche infiammatorie
Quando siamo davanti ad uno stress, il nostro corpo inizia a produrre una serie di molecole chimiche infiammatorie, come le citochine ad esempio.
Questo è del tutto normale; infatti queste ci aiutano a reagire a sopportare lo stress.
Tra gli effetti di queste sostanze, c’è anche quello dell’aumento della tensione muscolare, perchè si presuppone che in un momento di pericolo, dobbiamo essere più reattivi.
E questo è vero, ma solo se succede nel breve termine.
Quando le tensioni emotive, invece, diventano croniche, questa risposta allo stress rimane costantemente attiva, facendo si che quindi anche i muscoli siano cronicamente tesi.
Quali sintomi ti fanno capire se sono le tensioni emotive a generare le tue tensioni muscolari

Capire se sono le tensioni emotive, come ansia e stress, a causare le tue tensioni muscolari, non è poi così difficile.
Infatti, sebbene talvolta i sintomi fisici delle tensioni emotive possano simulare un vero e proprio problema fisico, ci sono altri campanelli d’allarme a cui dovresti fare attenzione.
Raramente le tensioni emotive generano un problema fisico ben specifico.
È molto più comune invece trovarsi davanti a delle situazioni di “sintomi generalizzati”, come questi:
- Dolori articolari e muscolari (spesso in più zone)
- Costante stanchezza e spossatezza
- Affaticamento mentale (poca lucidità e concentrazione)
- Mal di testa frequenti
- Disturbi intestinali e fatica a digerire
- Tachicardia
- Disturbi del sonno
Come vedi, quando la causa delle tensioni muscolari sono le tensioni emotive, il quadro dei sintomi può essere veramente ampio.
È facile trovare, ad esempio, persone che soffrono di dolore cervicale, associato a mal di testa, stanchezza, e talvolta sensazioni si vertigini e sbandamento.
Questo potrebbe essere un chiaro esempio di tensione muscolare ai muscoli del collo, causata da un eccessivo accumulo di stati d’ansia e stress.
Bene, ma una volta che abbiamo visto quali possono essere i sintomi delle tensioni muscolari causate da ansia e stress, cosa possiamo fare per liberarcene una volta per tutte?
Cosa fare per liberarsi delle tensioni muscolari causate da ansia e stress
Ora che abbiamo capito come le tensioni emotive possono diventare tensioni muscolari, e quali sono i sintomi che te lo fanno capire, entriamo nel concreto di questo articolo, e vediamo cosa possiamo fare per risolvere.
Lo ammetto, questo è un argomento che mi sta molto a cuore.
– Da una parte perché essendo uno dei problemi più comuni, è anche quello che affronto più spesso nei miei percorsi personalizzati.
– Dall’altra, perché la risoluzione delle tensioni muscolari da ansia e stress è uno degli argomenti più “mal affrontati” dalla medicina in generale.
Infatti, come ormai per ogni cosa, si pensa di poter risolvere questa condizione con una “pillola magica“.
Mi riferisco a cose del tipo:
- Farmaci
- Massaggi o manipolazioni
- Cerotti di ogni genere
- Cuscini magici
- Elettromedicali (laser, ultrasuoni etc…)
Ma la verità è che davanti ad un problema come questo, che ha origine dalla nostra cabina di regia, non può esistere nè una pillola nè una terapia magica in grado di risolvere.
D’altronde stiamo parlando di un problema che ha orgine essenzialmente dal nostro stile di vita, e dalla nostra incapacità di gestire al meglio l’accumulo di tensioni emotive.
Come possiamo allora pensare di risolvere con un rimedio magico?
Ecco perché se vuoi una strategia di risoluzione che funzioni per davvero, c’è bisogno di un approcio globale alla problematica, così come insegno nei miei percorsi personalizzati.
Vediamo allora i tre pilastri principali del mio approcio.
#1 – Lavoro sul respiro

Come ho già spiegato in questo articolo, il nostro respiro è la porta che ci consente di accedere al nostro sistema nervoso centrale.
Inoltre, come abbiavo visto un attimo fà, l’alterazione della meccanica del respiro è proprio una delle cause che porta all’accumulo di tensioni muscolari.
Quindi capisci come questo sia un pilastro fondamentale su cui lavorare, per ridurre gli stati tensivi generali, e per tornare a far lavorare al meglio il nostro diaframma.
Quello che ti consiglio di fare, in prima battuta, è quello di prenderti l’abitudine di dedicare almeno 5-10 minuti al giorno al tuo respiro.
Con delle respirazioni diaframmatiche, a bassa frequenza, ripetute per 2-3 volte al giorno sarai in grado di ridurre enromemente i tuoi stati tensivi.
Se vuoi approfondire nello specifico alcune tecniche di respirazione più efficaci, ti rimando alla lettura di questo articolo: “Come ridurre i sintomi fisici da ansia e stress: 3 strategie molto potenti”
#2 – allungamento muscolare

Il lavoro sui nostri muscoli è di fondamentale importanza, quando si parla di tensioni muscolari da ansia e stress.
Questo perchè i collegamenti del corpo umano sono sempre nei due sensi.
Quindi se è vero che la nostra cabina di regia è in grado di mandare degli “input di tensione” ai nostri muscoli, è altrettanto vero che noi possiamo agire nel verso opposto, mandando dei “segnali di rilassamento” al nostro cervello, tramite il lavoro sui muscoli.
Ora, per dirla tutta, qualsiasi forma di esercizio fisico è in grado di migliorare gli stati di eccessiva tenisone muscolare.
Ma più nello specifico, la tipologia di esercizio da preferire in questi casi, specialmente nelle prime fasi, è quella dell’allungamento muscolare.
Questa attività infatti (comunemente chiamata stretching), è in grado di dare degli ottimi “input di relax” al nostro cervello.
È sufficiente, anche qui, fare delle piccole sessioni di allungamento muscolare da 5-10 minuti, per almento 2 votle al giorno (io consiglio sempre mattina appena svegli, e sera).
Per ottenere i massimi benefici da questo tipo di attività, dobbiamo assicurarci di rispettare almeno questi tre parametri fondamentali:
- durata dello stretching: almeno 30-40 secondi per ogni posizione, per almeno 3 volte consecutive
- Intensità dello stretching: trova un punto di allungamento in cui senti abbastanza tensione, ma non troppa da dare l’input opposto al tuo cervello
- Associazione col respiro: è molto efficace unire la posizione di allungamento, con dei respiri lenti e profondi. In questo modo riusciamo a massimizzare i benefici, accogliendo al meglio la tensione percepita.
Si ma… quali sono i muscoli da allungare?
Beh, questo ovviamente dipende molto dalla zona in cui percepisci maggiori tensioni, e dal tuo livello di partenza.
Se vuoi un percorso personalizzato sul tuo caso specifico, ti ricordo che puoi tranquillamente prenotare una consulenza gratuita con me, senza nessun impegno.
#3 – gestione dello stato infiammatorio
Il terzo pilasto del mio approccio globale, coniste nella gestione e nella riduzione dello stato infiammatorio generale.
Infatti, quando gli stati di tensione emotiva, come ansia e stress, diventano cronici, ne consegue un aumento del nostro stato infiammatorio.
Questa è proprio la principale causa di tutti gli altri sintomi generalizzati a cui possiamo andare incontro.
Ecco perché è fondamentale adottare delle strategie di riduzione del grado infiammatorio generale.
Più in particolare, quello che possiamo fare, è lavorare su 3 componenti principali:
- La nostra alimentazione: cercando di eliminare tutti i cibi “pro-infiammatori”, come quelli processati e industrializzati, gli zuccheri semplici, e i cibi iperpalatabili e densamente calorici.
- Il nostro umore: è un dato di fatto, quando il cervello sta meglio, l’infiammazione si abbassa. Trova la tua zona di genio e coltivala. Fai un hobby, segui le tue passioni, e passa del tempo con persone di qualità.
- I livelli di HRV: questo è un valore molto importante da tenere in considerazione. Si tratta della variabilità della frequenza cardiaca, di cui ti ho parlato dettagliatamente in questo articolo, con alcune strategie pratiche per migliorarla.
In conclusione
Abbiamo visto come gli stati di eccessiva tensione emotiva possano facilmente dar luogo a tensioni muscolari, spesso accompagante da altri sintomi generalizzati.
Questo è dovuto principalmente ad un affaticamento del sistema nervoso centrale, e ad un aumento dello stato infiammatorio generale.
Come spiego nei miei percorsi personalizzati, per risolvere questa condizione, abbiamo bisogno di un approcio globale alla situazione, che comprenda il lavoro sul respiro, sui nostri muscoli, e sulla gestione dell’infiammazione.
Infatti, ricordiamoci che i collegamenti tra cervello e muscoli sono sempre nei due sensi, e tramite ciò che facciamo attivamente siamo in grado di dare dei chiari “input di relax” al nostro sistema nervoso.
Questo invece non avviene quando ci affidiamo alle cosiddette “terapie spilla-soldi”, che non fanno altro che farti predere tempo, e svuotarti il portafoglio.
Quindi, armati di pazienza, tanta voglia di fare, perché il tuo corpo ha già le migliori armi a disposizone per vincere la battaglia.
Se poi vuoi approfondire la tua condizione nello specifico, puoi prenotare una consulenza gratuita con me da questo link.

Io ti saluto, e ci leggiamo alla prossima.
E ricorda: chi non è in grado di guidarsi nella vita, verrà guidato!
Alla saute,
Rob 🙂
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